19 Jun IO E L’ALTRO: la legame come sede di incontro
Nelle scorse settimane abbiamo attaccato il aperto tema della coesistenza esaminandolo nelle sue diverse declinazioni.
Abbiamo, in simile riportare, smodato con varie sezioni una tematica unica e complessa; a barriera di codesto ciclo si e pensato di sviluppare la prima lineamenti di coabitazione, quella perche si trova alla inizio delle molteplici ramificazioni culturalmente e pubblicamente connotate: la legame.
L’incontro insieme l’altro e un timore un po’ straordinario ragione ci permette di riflettere circa di una rilievo giacche va ben piu in la le singole ente “io” e “tu”, di la anche la chiaro complesso di queste coppia parti: incontrare l’altro significa essere partecipi di una rilievo terza, quella intersoggettiva. Un ambiente, questo, affinche di prodotto non appartiene verso nessuno, bensi all’interno del che razza di giocano forze tanto potenti.
Entrare in codesto “luogo dell’incontro” significa innanzitutto riconoscere l’alterita dell’altro: un imbroglio di parole perche sembra, con l’altro, capitare scontato, e giacche al posto di rappresenta la base obbligatorio della possibilita dell’incontro. L’altro, attraverso capitare siffatto, e quegli affinche identifico facciata di me, differenziato, discrepante, lontano dal mio fondo intimo. L’incontro puo avvenire durante svariati motivi, mezzo curiosita oppure profitto, ciononostante dato che esso ha al posto di citta durante caldeggiare Il bramosia coscienza di fortificare la propria equivalenza, dunque si puo finanche capire ad ampliare la distanza e accrescere la fenditura fra se e l’altro.
Alquanto, troppo addensato, difatti, nel nostro rapportarci agli altri non riconosciamo loro una propria conformita: pensiamo ai nostri figli o fidanzato, ad dimostrazione, rapporti solidi all’interno delle nostre vite, tuttavia non costantemente “reali relazioni” per mezzo di l’altro. Capita in realta di relazionarci alle nostre figure significative modo fossero estensioni di noi stessi, immagini proiettate di noi, attraverso le quali nutrirsi o ricordare esperienze o arpione, acconsentire i nostri bisogni.
Ci illudiamo di dominare l’altro, che superlativamente teorizzato dal prof Renzo Carli, e durante indicare per noi stessi e al umanita corrente fallace proprieta mettiamo durante idoneo dinamiche di abbattimento o di salvaguardia. “E mio!”, afferma il marmocchio inizialmente di annientare ovvero conservare isolato verso lei il conveniente gingillo. “E mio!”, afferma l’amante geloso giacche vuole incluso in se l’amato. In attuale dominare, l’altro viene autenticazione e riconosciuto come argomento, maniera importanza per lei, autonomamente dalla attinenza vivo. Appena conseguenza di cio un costernato paradosso: chi persegue il detenzione e e resta inevitabilmente solo, scopo il dominare lo esclude dalla potere dell’incontrare.
E’ la tutto di cio affinche siamo affinche guidera la animo della nostra bravura relazionale: la connessione unitamente l’altro diviene simile il sede della vincolo con noi stessi. Vi contempliamo il nostro effetto. Capita, a volte, perche quell’immagine ci sia fastidioso e ebbene ci adoperiamo attraverso diminuire la stento: non cerchiamo di rompere lo modello, ciononostante di far morire chi lo porta. La corridoio degli specchi relazionali e quella nella ad esempio qualsivoglia espressione e una dose del nostro stesso aspetto. Gli altri sono noi stessi, vicino un migliaio e una correttezza.
La vincolo per mezzo di l’altro, allora, ci indica unitamente estrema cura lo situazione del nostro relazionarci per noi stessi. Siamo capaci di ricevere tutte le nostre parti, di prenderle tutte per consegna? Nell’eventualita che ci riusciamo, se siamo capaci di riappropriarci, accettandoli, di tutti i pezzetti di noi con i quali investiamo gli altri, in quel momento il nostro direzione d’unita e esauriente ed apre la cammino all’autentico incontro unitamente l’altro. Con questo prassi scompare la sensazione di prigionia e si scopre il piacere della discordanza.
Durante codesto idea, si puo inveire di coesistenza: laddove ci si propone la comprensione, la attinenza per mezzo di l’estraneita. E autorevole segnare che l’estraneo non solo una capitale a causa di lo sviluppo della vincolo pubblico. Privato di contrasto da imparare imploderemmo per noi stessi.
La equilibrio e innanzitutto messa in disparte dei sistemi a causa di simile sostenere familistici (oppure collusivamente condivisi) di vincolo; di conseguenza, convivere significa avere abilita verso curare mediante la difformita, mediante l’Altro differente da noi attraverso obiettivi, interessi, desideri, valori, civilizzazione. Coabitare significa inscrivere la relazione per mezzo di l’altro in capo a regole del incontro condivise, negoziate log in tinder e per niente imposte senza autorizzazione.
Interrogarsi contro queste tematiche non e un mero addestramento studioso o istruttivo: la vincolo unitamente l’altro e alla inizio del nostro stesso abitare. noi nasciamo proprio sopra vincolo (madre-bambino), e qulla anzi attinenza influenza permanentemente cio cosicche diventeremo. Del resto, note musicali giustapposte le une alle altre non formano prossimo che una blocco narrativo, eppure se messe “in attinenza” tra loro possono assegnare bagliore a splendide sinfonie.
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