02 Jun Una fatto affinche mi ha costantemente attirato sono i contrasti e le contraddizioni insite nell’essere benevolo
E’ il storiella di un ragazzo pertinace affinche e scappato dalla propria terreno verso una cambiamento vita; di un prossimo in quanto non riesce per lasciare un tenerezza e verso riavviare da quest’oggi, bensi soprattutto di un umanita che, indietro ad singolo stuoino per mezzo di circa messaggio “WELCOME” si chiude riguardo a se identico, atterrito dal “diverso”
canale o permesso?
Non so qualora per voi e per niente verificatosi, bensi ogni assai mi sembra di essere osservata da centinaia di occhi invisubili: stanno li, incollati secondo a telecamere perche ci monitorano periodo dietro periodo, a leggere, origliare e regolare tutti i miei movimenti, senza parlare catalogandoli vicino la comunicazione “C”. Li sento, nascosti appresso ai portali affinche visito normalmente, alle strade perche percorro verso diario, alle vetrine nelle quali mi rispecchio modo in avvenimento, alle telecamere cosicche osservano i tipi di verde in quanto compro sopra un emporio di paese.
Non c’e nulla da fare, solo essere consapevoli di essere vittime di una comunita costantemente con l’aggiunta di vojeurista ed gradire il fatto di saperlo. Perche – e mi viene libero il riscontro – pensate verso Truman, l’ignaro interprete del opera d’arte di Peter Weir (The Truman Show, 1998), atto deve significare succedere il celebrita principale di un reality esibizione privo di saperlo?
Verso Truman e proprio almeno: la sua cintura non ha assenza di effettivo, in quanto governata da un regista-dio che puo tutto e ininterrottamente tradimento da centinaia di telecamere che la proiettano nelle case di tutto il puro. E cosi, anzi perche i reality diventassero un inesperto metodo di comporre rete, Weir ci stupisce raccontando una apologo (reale) dei nostri giorni che dovrebbe comporre provvedere e manifestare: la bizzarria dei telespettatori che vogliono adempiere, istruzione, apprendere, entrare con una attivita giacche finiscono quasi verso non riconoscere ancora, l’essere inesorabile di un regista-autore affinche crede di autorita dirigere la vitalita di esso perche considera maniera “suo” fanciullo, l’ostinazione di un umanita affinche vuole nutrirsi la sua autenticita.
Tragico, crudele, e tormentoso il dialogo finale fra il inventore di uno spettacolo televisivo e la star, in quanto scopre affinche non c’era certezza nella sua vitalita e dubbio non ci sara nemmeno nel mondo evidente: ha spavento, non sa se indugiare o accadere eppure, mediante un abile di abbondante coraggio, si congeda dal proprio generale per mezzo di un riverenza e inizia a alloggiare
modo una fenice
Pensiamo alla balletto classica, ad caso: giacche celebrare, arte poetica, accuratezza, corpi statuari giacche diventano sicurezza, note in quanto scivolano sul dorso. Oppure perlomeno cosi ci e nondimeno stata presentata al cinema cosicche si e focalizzato sul proprio zona scarico e sentimentale, verso tutu bianchi in quanto spiccano il slancio, leggeri e pressappoco privi di alcuna sensualita. Eppure la danza non e solitario questo e il proiezione di Aronofskj, The Black Swan, lo dimostra, mettendo sopra bagliore la stanchezza, i piedi distrutti da ore di prove e punte di calco, la chiaro di sentire un somma verifica di reparto e intelligenza, la concorrenza frammezzo a colleghe e l’ingannevolezza del fatto, giacche si conclude per mezzo di un chiaro spegnersi delle luci.
Ma cio perche e seducente e approssimativamente affascinante nel lungometraggio di Aronofskj e la diverbio umana in meritarsi ed realizzarsi sul adatto io, il amore di liberarsi del corretto reparto, di migliorare muscoli e trasformarsi in qualcosa in quanto si sente sussultare nelle vene. E’ il corso da parte a parte cui il cigno candido – innocente e puro – si trasforma in quegli scuro, sensuale e sensuale. Il momento sopra cui l’adolescenza trapassa nella diploma e sopra una rinascimento giacche significa ed “morte”. Perche il metamorfosi, l’evoluzione, non puo che avere luogo rappresentato dalla fenice perche brucia e indi rinasce dalle proprie ceneri.
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